Si svolgerà il 26 Ottobre a Roma, la conferenza organizzata da Sel con il titolo La Conversione Ecologica. Un convegno aperto, anche in vista del prossimo congresso di SEL. che vuole portare un contributo di idee e cultura politica capace di coinvolgere personalità,soggetti e movimenti. La conferenza ecologista di Sel e non la conferenza degli ecologisti- dice Paolo Cento, membro della segreteria nazionale di SEL, che ha ideato liniziativa, che prosegue – siamo convinti che questa speranza deve diventate patrimonio di tutti, perché la sinistra di questo secolo non può che essere innanzi tutto ecologista anche e soprattutto quando affronta le grandi questioni economiche,della giustizia sociale,della pace. Vogliamo partire dalle città e dalla tutela del territorio,come ci indica anche uno dei temi della nostra campagna nazionale sulla bellezza, per avere uno sguardo sullEuropa a partire dal grande appuntamento di mobilitazione per il clima di Parigi 2015. Alla conferenza ecologista tra gli altri parteciperanno Ignazio Marino, sindaco di Roma, Mario Tozzi ricercatore Cnr e commissario del parco dellappia antica, Jacopo Fo,interverranno i parlamentari di Sel, il coordinatore nazionale Ciccio Ferrara e Nichi Vendola.Otre allassemblea plenaria sono previsti 5 gruppi di lavoro, che al termine della nostra giornata parteciperanno ai fori imperiali pedonalizzati alla manifestazione promossa da Legambiente, WWF e altre associazioni per le energie pulite e rinnovabili. La conferenza ecologista sarà anche loccasione per aderire allappello europeo contro la vivizezione con il primo firmatario Claude Ress.
Sarà una bella giornata di lavoro e impegno, per lambiente e la green economy- dice la coordinatrice dl circolo SEL di Nettuno Francesca Tammone, che conclude- ho avuto il piacere e lonore di partecipare alla preparazione delliniziativa, e sono convinta che , le questioni ambientali sono ormai declinate anche in termini di pace, di diritti umani e di diritti alla sussistenza, alla sopravvivenza e allautodeterminazione. Il dramma delle fughe da eventi meteorologici estremi e da disastri antropici, la pressione indiscriminata su risorse naturali strategiche e scarse rischiano di innescare una spirale di nuovi conflitti e guerre. Oggi, occorre urgentemente compiere le scelte concrete, giuridiche e culturali, per garantire la libertà di partire ed emigrare e il diritto di restare nel proprio territorio.